Sisal, più estero e canali digitali

Francesco Durante, CEO Sisal S.p.a.

Scommesse anticicliche dopo due anni terribili di pandemia e misure di distanziamento.Le lotterie come segno distintivo della tradizione di un Paese. L'apertura alla concorrenza. Le prospettive di sviluppo del mercato del gioco che sta assumendo una dimensione sovranazionale.

Con gli Stati a gestire questi monopoli naturali capaci però di creare gettito fiscale per alimentare il welfare e la previdenza, la sanità e l'istruzione, col sistema delle concessioni.
Sisal, per questo, si sta convertendo in un autorevole punto di osservazione. Dopo la vittoria della lotteria nazionale in Tunisia a settembre - e le concessioni in Turchia - è stata nominata aggiudicataria della gara per la gestione delle scommesse sportive in Marocco. Sisal così affianca la gestione delle scommesse sportive alla licenza già in essere per la gestione delle Lotterie marocchine.


Espansione all'estero, l'Italia non basta più?

«Per crescere bisogna avere dimensioni sovranazionali. E le scommesse in Marocco sono una straordinaria opportunità - risponde Francesco Durante, ceo di Sisal. Si tratta di un Paese con grandi potenzialità, oltre 38 milioni di abitanti, lo si è visto anche in questi Mondiali in Qatar. Crediamo che possa esserci un ulteriore effetto di trascinamento sui volumi di scommesse. Partiremo con la gestione dal i° gennaio 2024, otto anni più altri due. In Tunisia abbiamo fatto altrettanto, ci siamo aggiudicati la prima gara internazionale del Paese, per la gestione dei giochi indetta da Promosport, l'amministrazione delle scommesse sportive sotto il ministero della Gioventù e Sport. Sisal gestirà e svilupperà un portafoglio prodotti completo, composto da sport betting, giochi numerici, lotterie istantanee e giochi online, per una durata di 10 anni. Ora guardiamo al Sudafrica ad una prossima gara prevista per il 2023».

 

Una Sisal che quindi non è solo focalizzata sul mercato domestico e sul Superenalotto?

«Mi faccia dire che per noi però il Superenalotto è un orgoglio e un vanto. Stiamo festeggiando il venticinquesimo anniversario. Un gioco totalmente rinnovato, che testimonia la capacità di innovazione e la voglia di continuare ad accompagnare l'evoluzione e le nuove preferenze degli italiani. Soprattutto un'eccellenza internazionale, se abbiamo raggiunto il jackpot più alto del mondo, superando i 327 milioni, che cresce ad ogni estrazione».

 

Sta giovando il riassetto societario? Siete stati inglobati dal colosso internazionale Flutter, mentre in passato i vostri azionisti erano sempre fondi di private equity con una strategia che rischiava di essere troppo sul breve.

«Dopo 17 anni di proprietà di player finanziari, siamo entrati a far parte del più grande operatore al mondo di giochi e scommesse online. Con maggiori possibilità di sinergie di business e di attrattività sia a livello di talenti sia di espansione internazionale.
Con un accesso ad un portafoglio prodotti illimitato, una diversificazione in oltre zoo mercati. Noi apportiamo le competenze sul segmento delle lotterie dove Flutter non era presente
».

 

Non teme però che il Covid e l'isolamento abbiano accentuato il rischio che il giocatore assuma comportamenti patologici e compulsivi?

«Per questo stiamo spingendo sul digitale. Perché il trasferimento sul canale online, tramite sito ed applicazione, consente di monitorare il comportamento in tempo reale del giocatore. Con l'intelligenza artificiale e gli algoritmi siamo in grado di captare eventuali segnali di allarme
per poter prevenire i comportamenti a rischio. Con la possibilità, in caso di conclamata ossessività, dell'auto-esclusione automatica del giocatore. Ci sono ovviamente strumenti di gradazione diversa in funzione del livello di rischiosità, e siamo in grado di dare comunicazione in tempo reale. Stiamo investendo molto sull'innovazione. Abbiamo un hub tecnologico a Tirana e aperto di recente uno ad Istanbul per lo sviluppo sul mobile
».


Due anni di pandemia hanno terremotato il comparto con una pesante riduzione di gettito per l'erario. Il mercato è ripartito?

«Il settore giochi pesava poco più di 19,3 miliardi nel 2019. Nel 2020 si è verificata una contrazione del 30% del mercato Italia, riducendo il giro d'affari a 12,8 miliardi. In questi due anni però c'è stata una fortissima accelerazione del digitale che si assesta ora al 20% dei volumi. Ora nel 2022 siamo tornati ai livelli pre Covid. In questi 3 anni abbiamo raggiunto una performance molto positiva sull'online, perché abbiamo reagito in maniera veloce grazie agli investimenti effettuati. Nell'anno in corso assumeremo circa mille persone. Prevalentemente giovani con competenze Stem».

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