Quando la terra trema per la prima volta nel Nord Italia, sono le 4 di notte del 20 maggio. Una scossa di magnitudo 5,9 della scala Richter butta giù dal letto chi dorme e fa sì che le strade e le piazze si sveglino d'improvviso, animate dal viavai di persone spaventate, in cerca di riparo. Il ferito più grave si chiama Emilia Romagna. E' da lì che si scatena il terremoto, in un punto a 36 chilometri a nord di Bologna, fra le province di Modena e Ferrara.
I danni a prima vista sembrano contenuti ma purtroppo il tempo e le scosse che seguono nei giorni successivi ci raccontano una storia ben diversa: case distrutte, patrimoni culturali -passati indenni al logorìo dei secoli - che crollano in una manciata di secondi. E poi le vittime, quelle che si contano e che si piangono ancora.
Ma chi si ferma è perduto, si sa, e le parole d'ordine dei giorni immediatamente successivi non a caso sono due verbi di moto: ricostruire, andare avanti.
E sono pronunciate, come in un inno nazionale, dai cittadini di tutta Italia, uniti e più solidali che mai, al di là di qualsiasi barriera.
Si attivano campagne di solidarietà: volontari che accorrono, che aiutano nelle ricerche dei superstiti, che offrono il loro supporto concreto, a volte anche solo psicologico. E chi non può esserci di persona, è presente attraverso il web, lanciando messaggi di supporto, aggiornando in tempo reale tramite social network le informazioni sulle catene di aiuto. Ognuno fa la sua parte perché qualsiasi gesto di soccorso, in un momento come questo, diventa prezioso, anche il più piccolo. Persino il gioco può fare la sua parte.
Per questo, a partire dalla fine di giugno Sisal, come già era avvenuto in occasione del terremoto in Abruzzo del 2009, attiva una propria raccolta fondi. Lo fa all'interno di un più ampio progetto di responsabilità sociale che prevede il suo impegno in attività a sostegno della comunità, e lo fa offrendo il proprio appoggio al lavoro della Croce Rossa Italiana, in prima linea per i soccorsi alla popolazione dell'Emilia Romagna ferita. Ed è così che attraverso i punti vendita Sisal, i cittadini qualsiasi, da ogni parte d'Italia, donano un importo libero alla CRI. Un'iniziativa che si è protratta per un mese, fino al 29 luglio e da cui solo a breve se ne vedranno i risultati .Un gesto semplice ma concreto, per unirsi a quel coro di solidarietà condiviso e che recita "ricostruire un futuro insieme è possibile".