Meno eccessi e rischi col gioco responsabile

Giovanni Emilio Maggi, Chief Institutional Affairs & Communication Officer

La transizione a nuovi modelli di sviluppo sostenibile passa anche attraverso il gioco responsabile. Questo l’obiettivo di Sisal che, nel Bilancio di Sostenibilità 2021 incentrato sulle performance ambientali, sociali e di gevernance, ha dato spazio anche all’implementazione del programma di gioco responsabile per la tutela dei giocatori. È dal 2009, anno del primo rendiconto di sostenibilità di Sisal, che l’azienda investe sull’informazione dei giocatori e sulla loro sensibilizzazione, sulla formazione nei punti vendita e sull’utilizzo di strumenti di players protection. Così Giovanni Emilio Maggi, Chief Institutional Affairs & Communication Officer di Sisal: «Da oltre due anni il nostro programma di gioco responsabile è elemento centrale della nostra strategia di sostenibilità. Nel 2022 il programma ha subito un ulteriore accelerazione, entrando nel vivo dell’operatività attraverso undici tavoli di lavoro interni per integrare sempre più nel business azioni e strumenti testi a prevenire gli eccessi. Per comprendere i comportamenti di gioco dei nostri clienti abbiamo adottato inoltre strumenti di ricerca scientifici, avvalendoci di enti terzi come l’università Cattolica di Milano per l’elaborazione delle analisi che compiamo ogni sei mesi sulla nostra customer base»

Il Focus 
Con quali risultati? «Questo lavoro ci ha consentito di identificare il numero e i pattern comportamentali dei giocatori a rischio. E abbiamo un algoritmo in contino miglioramento grazie all’intelligenza artificiale che è capace di individuare produttivamente comportamenti di gioco a rischio».
Da una ricerca dell’ Istituto superiore di sanità emerge che il 26,5% degli over 18 (13,4 milioni di persone) si è dedicato al gioco d’azzardo in modo “sociale”. I giocatori a basso rischio sono il 4,1% (circa due milioni di persone) e quelli a rischio moderato il 2,8% (1,4 milioni). Infine i giocatori problematici sono il 3% e hanno prevalentemente tra i 50 e i 64 anni. «La ricerca dell’Iss è stata per noi uno spunto per iniziare un percorso di comprensione e analisi delle criticità legate al gioco eccessivo. La pandemia ha rappresentato un cambio di passo, rafforzato dall’aggiornamento del nostro purpose, la nostra ragion d’essere, quella che guida ogni scelta e azione e che è alla base dell’intero nostro modello di business per costruire un futuro più responsabile», aggiunge Maggi. 
Entro il 2030 l’azienda guidata da Francesco Durante punta diventare un riferimento nel gioco responsabile e l’obiettivo è di raggiungere quota giocatori zero problmeatici. Sisal fornisce anche supporto psicologico ai giocatori a rischio e garantisce la misurazione continua dei risultati del programma e delle sue diverse azioni. Non solo. La società ha attivato un comitato scientifico composto da cinque esperti esterni e indipendenti, di varia estrazione, che si confrontano in maniera costante sui temi che possono influenzare il gioco responsabile. 

I Dati

I giocatori problematici sono più diffusi al Sud e nelle isole, dove arrivano rispettivamente al 4,6% e al 5,8% del totale dei giocatori. A livello nazionale la media è del 3%. L’asticella scende al 3% nelle regioni del Nord Ovest e all’1,7% nel Centro Italia, sempre secondo i dati Iss aggiornati al 2016. Nel 2021 Sisal ha aderito al Global compact delle Nazioni Unite, un ulteriore passo che testimonia in maniera concreta l’impegno per un business eticamente sostenibile a tutela dei diritti umani, di standard lavorativi adeguati, dell’ambiente e della lotta alla corruzione. 
L’impegno di Sisal per consolidare ulteriormente le proprie performance ambientali, sociali e di governance è stato riconosciuto con la medaglia “Silver” di EcoVadis, che l’ha collocata tra le aziende più virtuose.

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