ARSIÈ (Belluno )- C'è chi, quando ha saputo, gli ha telefonato scoppiando in lacrime. «Mi ha detto: "Avevo proprio bisogno di quei soldi". E' gente che ha perso il lavoro o che era in grave difficoltà economica». Alfonso Brandalise è soddisfatto. Per i clienti che frequentano la sua ricevitoria di Arsiè, in provincia di Belluno, che si sono intascati ventimila euro ciascuno e che ora gli promettono eterna riconoscenza. E per se stesso, visto che una fetta del premio toccherà anche a lui.

Il barista bellunese è l'inventore del sistema che sabato ha azzeccato il «5 » al Superenalotto, aggiudicandosi 475mila euro che saranno spartiti tra i venticinque scommettitori che gli hanno dato fiducia «investendo» dieci euro ciascuno. «Ho giocato i numeri della mia famiglia. Ad esempio il 26, che è la data di nascita mia e dei miei due figli, l'11 quella di mia moglie, ma ho messo anche il 39, l'anno in cui nacque il nonno. E la fortuna ci ha premiati per la seconda volta». Già, perchè lo stesso sistema un paio d'anni fa aveva incassato una vincita da 130mila euro. «Non c'è che dire, sono proprio dei numeri fortunati...», ammette mentre i clienti si affanno a comprare altre schedine.

Ma quella del 2010 era poca roba, rispetto al mezzo milione vinto grazie all'estrazione di sabato. «Io ho giocato una quota, e altre nove le hanno comprate i clienti della mia ricevitoria. Le rimanenti le ho cedute attraverso internet». Ad aggiudicarsele erano stati giocatori sparsi per l'Italia, dalla Lombardia (dove brindano in quattro) alla Basilicata, che si sono affidati alla «bacheca» virtuale dei sistemi Sisal, la stessa che fece cadere anche il «6» record del 30 ottobre 2010, quando settanta giocatori si divisero il jackpot da 178 milioni di euro. Ma sabato è stata Arsiè, con i suoi nove vincitori, a spartirsi la fetta maggiore del premio. Lì si conoscono tutti: il paese conta duemila anime e i nomi dei fortunati sono circolati rapidamente. Inevitabile che si siano ritrovati a festeggiare. «Sono giocatori abituali - racconta Brandalise - ci frequentiamo da una vita, e questi soldi sotto Natale ci fanno molto comodo.
Sabato sera siamo usciti tutti insieme, io e gli altri vincitori, e ho "anticipato" un po' dei soldi vinti». Niente champagne e tartufi, ma una semplice pizza tra amici. E le lacrime di chi, tra loro, ha perso il lavoro, hanno lasciato spazio al sorriso.