Chi sono i donatori in Italia? Un'interessante indagine firmata da Eurisko nel 2011 per l'Istituto Italiano Donazioni scatta una fotografia sorprendente del profilo dei filantropi nel nostro paese.

Da una prima occhiata ai risultati ciò che colpisce in modo particolare è il numero di donatori del gentil sesso: sono infatti oltre il 61% - contro solo il 39% di uomini - le donne che scelgono di contribuire al sostegno di progetti di beneficienza. Un altro dato curioso riguarda la frequenza delle donazioni: ancora una volta le donne si distinguono per la loro prodigalità effettuando offerte con più costanza nel tempo (il 52%); al contrario gli uomini sono meno abitudinari nella loro generosità (il 46%).

Passando alle caratteristiche anagrafiche dei nostri benefattori, la ricerca mostra che gli individui più propensi a donare sono quelli che appartengono alla fascia d'età tra i 35 e i 44 anni e superiore ai 64. I giovani fino a 34 anni, forse anche in ragione di una più contenuta disponibilità finanziaria, sono quelli che donano con meno regolarità ma che, appena ne hanno l'opportunità, non si tirano indietro per sostenere ¿ attraverso un versamento una tantum - le cause in cui credono di più.  Il pubblico più maturo (oltre i 55 anni di età) tende invece a spendere con più frequenza i propri soldi a favore di opere di bene. Non a caso, sono i pensionati quelli che si dedicano con più slancio alla beneficenza (23%), seguiti da insegnanti e impiegati (19%) e dalle casalinghe (18%)

Da un punto di vista geografico, appare interessante evidenziare che gli abitanti delle medie e piccole città (45%) e del Sud Italia o delle isole (30%) sono i più appassionati filantropi. Fanno più fatica a donare gli abitanti del Centro Italia (21% del campione) e delle grandi città (24%) in generale.

Ma quali sono le destinazioni favorite delle nostre offerte? La propensione degli italiani a donare è per il 95% rivolta alla ricerca scientifica e a scopi umanitari (ricerca scientifica, emergenze umanitarie, aiuti per la fame e il sottosviluppo, aiuti alle persone povere, assistenza ai malati, tutele dei diritti civili), mentre per la rimanente parte si riferisce alla tutela degli animali, dell'ambiente e del patrimonio artistico.

Al di là dell'interessante analisi qualitativa del campione, l'indagine Eurisko ci consegna un dato su cui varrebbe la pena

riflettere: dal 2005, il numero di donatori appare in costante declino in larga parte dovuto al perdurare della crisi internazionale. Per contrastare questa tendenza un sostegno importante può essere esercitato proprio dal mondo delle imprese attraverso il coinvolgimento delle proprie reti, diffuse su tutto il territorio a livello nazionale, in attività di solidarietà.

E' con questo obiettivo che Sisal, a fronte dell'emergenza scattata in Emilia Romagna in seguito al terremoto dello scorso maggio, ha attivato dal 27 giugno al 29 luglio scorsi, la raccolta fondi "SOS Emilia". Per un mese intero  in tutte le ricervitorie Sisal è stato possibile per ogni cittadino dare il proprio contributo con una donazione libera disgiunta dal gioco. I fondi sono stati destinati alla Croce Rossa Italiana e saranno impiegati nella realizzazione di un progetto specifico che sarà individuato una volta quantificati i risultati effettivi della gara di solidarietà.


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